lunedì 31 ottobre 2011

Recensione: L'emporio degli incanti

Finalmente sono riuscita a terminare la lettura de Il club del libro organizzato da Follettina del blog "Tra le righe e oltre". A causa di un mese impegnativo (è successo davvero di tutto!) la lettura è andata un po' in secondo piano e così ci sono stati anche giorni interi durante i quali non ho letto nemmeno una riga. 
La mia sfida annuale "Letture dalla A alla Z" (leggere almeno un libro di un autore il cui cognome inizia con una delle lettere dell'alfabeto) ne ha indubbiamente risentito e, come ogni anno, è finita in "caciara". Non è ancora finito l'anno, quindi in realtà non potrei già tirare le somme, però sto davvero messa malissimo: ho una quantità di doppioni imbarazzante! Ma di questo mi occuperò a Dicembre. :) Il libro di questo terzo appuntamento con Il club del libro era L'emporio degli incanti di Tanya Huff.

Autore: Tanya Huff
Prezzo: 15,90
Editore: Delos Books
Pagine: 561
Il mio voto: 4 segnalibri

Trama

I Gale possono cambiare il mondo con i loro incantesimi, e amano tenere questo potere all'interno della famiglia; alcuni potrebbero definirli come delle streghe, e questa potrebbe anche essere una definizione accurata, se si è disposti ad avere un minimo di flessibilità riguardo al significato del termine "strega". Comunque, nessuno potrebbe mai negare che la magia popolare funzioni, se utilizzata da loro. Poi un giorno Alysha Catherine Gale eredita dalla nonna una bottega di rigattiere a Calgary. Soltanto al suo arrivo a Calgary, Alysha si rende conto che la clientela della sua bottega, l'Emporio degli incanti, è costituita da creature magiche, e che ciò che potrebbe essere "merce da rigattiere" per una persona, può costituire per un'altra un vero tesoro magico.

La mia recensione 

Ho acquistato questo libro diverso tempo fa, nella Fnac che si trova vicino casa mia. Quel giorno alcuni libri, nuovi, erano stati messi nella cesta dei libri a 4,90€ senza nessuna ragione apparente, probabilmente si trattava di resti di magazzino. Mentre ravanavo tra libri dai titoli improbabili mi sono imbattuta in questo qui. Conoscevo la casa editrice, ma della Huff non avevo mai letto nulla. La trama mi ha subito incuriosita perché mi ha ricordato l'ambientazione di "Un lavoro sporco" di Christopher Moore (che, lo dico subito, non c'entra proprio nulla con questo romanzo) e, dato che la spesa non era insostenibile, l'ho portato con me in cassa. Ero titubante, la quarta di copertina mi suggeriva che non era un libro che faceva esattamente per me, credevo scadesse in un romance paranormale di cui, onestamente, faccio generalmente volentieri a meno. Ho comunque comprato il libro, avrei sempre avuto la possibilità di scambiarlo su aNobii se mi fossi pentita dell'acquisto.
Ebbene non date assolutamente retta a ciò che sta scritto sulla quarta di copertina, non c'è niente di più fuoriviante. Il Publisher Weekly scrive: "I fan di Buffy e X-files apprezzeranno questo nuovo romanzo di Tanya Huff: un'avventura soprannaturale piena di sesso, violenza e umorismo sarcastico". Questo giornalista non solo non ha mai letto il libro, ma non ha mai visto né Buffy né X-files. In questo libro non ci sono vampiri e ammazza vampiri, né alieni o esseri che cercano di contattare la Terra dallo spazio, né strani episodi alla Fringe (che, ad ogni modo, è una serie tv che adoro). Di tutto quel sesso e quella violenza, poi, nemmeno l'ombra (per fortuna!). The Midwest Book Review scomoda addirittura Laurell K. Hamilton e Jim Butcher. Di Butcher non ho ancora letto nulla e so che, tra l'altro, non è un autore molto conosciuto in Italia. Ma sono una fan della Hamilton e posso dire, con assoluta certezza, che la Huff e la Hamilton non condividono proprio nulla se non si considera l'iniziale del loro cognome!
Non considerando quindi la quarta di copertina, si può affermare che "L'emporio degli incanti" è un piccolo gioiellino dell'urban fantasy, forse un po' confusionario all'inizio con tutti quei nomi propri e i dialoghi talmente veloci che non si riesce bene a capire chi sia a parlare. La Huff, infatti, ci catapulta nel mondo della famiglia Gale, piena di donne eccentriche e difficili da gestire. Superate le prime 30 pagine di shock, però, si entra nel pieno della storia e la lettura procede velocemente, senza particolari intoppi. Peccato per la traduzione, qualche volta un po' sommaria e distratta che fa inciampare il lettore in alcune frasi, scritte approssimativamente. Sono presenti alcune ripetizioni di troppo e qualche disattenzione nell'utilizzo del pronome personale "esso" che, diverse volte, ho trovato sia stato messo lì a sproposito anche quando non era necessario che si specificasse. Fortunatamente la lingua italiana gode della possibilità di sottointendere i pronomi quando la frase suona macchinosa e poco scorrevole, non so per quale motivo la traduttrice invece si è imbarcata nell'impresa di tradurre tutto il più simile possibile alla costruzione inglese. I misteri dell'editoria italiana.
Tralasciando i difetti di traduzione, di cui certamente non è l'autrice la responsabile, il libro merita davvero una lettura da parte di chi è appassionato al genere. 
L'emporio appartenente alla nonna di Allie, che mi ha affascinata al punto tale da convincermi ad acquistare il libro, è l'elemento collante di tutta la vicenda, senza di questo e senza la nonna di Allie (un personaggio "invisibile" ma tuttaltro che secondario) tutto ciò che succede alla famiglia Gale e in particolar modo ad Allie non sarebbe mai accaduto. Interessante e piacevole la spiegazione del mondo della magia fornita dalla Huff che ci regala qualche indizio qua e là, spargendo informazioni all'interno della storia senza affrontare mai l'argomento di petto, cosa che probabilemente avrebbe reso la lettura più lenta e pesante. In questo modo, invece, l'autrice mantiene viva l'attenzione del lettore che non subito, infatti, comprende bene il funzionamento dei cerchi e le dinamiche famigliari ed è quindi costretto ad andare avanti speditamente per fugare alcuni dubbi.
I personaggi sono tutti, chi più chi meno, ben caratterizzati e possiedono un certo spessore psicologico. Il personaggio che, secondo me, avrebbe meritato qualche attenzione in più è Joe, purtroppo un po' sottovalutato e spesso non tenuto in considerazione. Peccato, perché ho trovato che il personaggio possedesse un gran potenziale non pienamente sfruttato.
Sebbene questo sia un volume autoconclusivo, la Huff non ha negato la possibilità di scrivere altri volumi sull'uragano Gale e, se dovessero essere tradotti anche in Italia magari sempre dalla Delos Books, li comprerò certamente. Un libro incentrato sul resto delle donne Gale o magari su David potrebbe trasformarsi in uno "spin off" davvero interessante.
Adesso non mi resta quindi che procurarmi i volumi della saga Blood Ties, sperando che lo stile dell'autrice non sia troppo distante da L'emporio degli incanti, scritto circa dieci anni dopo la saga sui vampiri.

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