sabato 11 agosto 2012

Recensione: Maximum Ride. La scuola è finita

Autore: James Patterson
Titolo: Maximum Ride. La scuola è finita
Prezzo: 8,90 €
Editore: Tea
Pagine: 422
Il mio voto: 3 piume e mezza

Trama

Max, Nudge, Angel, Gasman, Fang e Iggy sono il risultato di un misterioso esperimento genetico in cui il DNA umano è stato combinato con quello degli uccelli: il risultato è che i ragazzi sono al 98 per cento umani e al 2 per cento uccelli. Oltre a essere capaci di volare, però ognuno sta sviluppando facoltà individuali. Soltanto ventiquattr'ore dopo essere riusciti a scappare dal terribile New York Institute, Max e i suoi sei compagni sono di nuovo in fuga...

La mia recensione

Stormi d'uccelli neri com'esuli pensieri, nel vespero migrar

Sebbene la traduzione di questo volume sia peggiore di quella del volume precedente, il pessimo italiano utilizzato non mi ha (per fortuna!) rovinato l'avventura. Già nella recensione del primo volume (che, se siete interessati a leggere, troverete qui) ho spiegato perché questa saga mi piace molto. Trovo che il 2% di DNA aviario nel corpo di comuni ragazzi sia un'idea molto bella e, devo ammetterlo, fino ad ora è stata sviluppata molto bene. Si tratta di letteratura per ragazzi, è vero, e io non sono più un'adolescente da parecchio tempo ormai. Però Patterson riesce, anche in questo secondo volume, a tenerci incollati alle pagine.
Il ritmo incalzante avvolge il lettore, facendolo subito immedesimare nella storia. Sembra quasi di spiccare il volo insieme a Max e il suo stormo diventa, immediatamente, anche il nostro.
I personaggi, sebbene dalla fine del primo episodio non sia passato neanche un giorno, sembrano maturati. Patterson, infatti, approfitta degli eventi per raccontarci qualcosa in più delle loro caratteristiche di personalità, delle loro speranze, delle loro paure. È così che ci ritroviamo a scoprire nuove sfaccettature di Max, che credevamo essere forte e dura, e di Fang, più taciturno e misterioso del solito.
La scuola è finita non annoia. Mai. Anche i momenti più profondi o tristi, infatti, ci strappano un sorriso grazie soprattutto a Iggy (che, non ho timore a dirlo, è forse il mio personaggio preferito) e a Total, una simpatica e pelosa new entry.
Lo stile di James Patterson è molto semplice, quasi scarno, perché rivolto certamente a un pubblico di giovani adulti e questo, forse, rappresenta un piccolo difetto perché priva la storia di un po' di spessore. Qualche emozione, in effetti, avrebbe potuto essere descritta meglio, approfondita, particolareggiata in modo più accurato. La cosa, tra l'altro, risulta ancora più evidente a causa di una traduzione scadente, ai limiti dell'accettabile. Alcuni periodi, tradotti quasi letteralmente, rendono la lettura zoppicante, poco scorrevole.
Fortunatamente lo svolgersi degli eventi e la struttura del romanzo riescono, comunque, a catturare l'attenzione e far sì che chi legge possa chiudere un occhio su quelle frasi scritte in modo incerto.  
Presenti ancora, come ne L'esperimento, le ripetizioni, soprattutto nella parte iniziale del romanzo che si sostiuisce al "nelle precedenti puntate di Maximum Ride...". Questo, però, non posso considerarlo davvero un difetto perché, effettivamente, il target di riferimento non è chi legge da più di 20 anni, come me ma chi, invece, si è avvicinato alla lettura da relativamente poco o che, comunque, legge ancora in maniera piuttosto distratta.
Se tutti gli YA che mi sono capitati tra le mani negli anni avessero anche solo in parte il fascino di questa saga, credetemi, ne leggerei a bizzeffe. Perché, nonostante tutto, i protagonisti (Max in particolar modo) non risultano stereotipati, non sono descritti come se fossero le  caricature degli adolescenti e, soprattutto, non sono gli adolescenti visti attraverso gli occhi di un adulto. Sono veri, con emozioni vere, paure reali, stati d'animo tangibili.

Piccola riflessione personale con una nota polemica: non capisco come, tra le altre cose, non sia stata ancora tratta una serie tv da questa saga. Perché? Sono convinta, ma forse sono troppo di parte, che la trama e i romanzi si prestino molto bene alla realizzazione di una serie tv.

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