lunedì 24 settembre 2012

In libreria

Con immenso... ma che dico? Immensissimo... no ma non rende. Con estremo, allucinante, entusiasmante piacere (insomma, salto di gioia) scrivo questo post. Finalmente un libro che cercavo da tempo e che era (per mia sfortuna!) fuori catalogo è stato ripubblicato. Veste nuova, copertina romantica (che apprezzo moltissimo), prezzo abbordabile.
Tra l'altro la sua uscita risale al mese di Luglio e io non ne sapevo nulla! Argh. Comunque, eccolo qui:

Titolo: Il professore
Autore: Charlotte Brontë
Editore: La Tartaruga
Pagine: 315
Prezzo: 6,90 €
Data di pubblicazione:  17 Luglio 2012

Trama

"Il professore" è il primo romanzo scritto da Charlotte, la più famosa delle tre sorelle Brontë. A suo tempo non ebbe fortuna perché giudicato troppo realistico. Gli si preferiva "Jane Eyre", in cui l'elemento fantastico e romantico predominava, così venne pubblicato solo dopo la morte. Questo romanzo narra in prima persona la storia di un uomo sensibile e colto, che fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire per andare a insegnare in una scuola in Belgio. Qui conosce Frances, una ragazza molto giovane e senza mezzi che da allieva diventa insegnante.

L'autrice

Charlotte Brontë è nata a Thornton, nello Yorkshire, il 21 aprile 1816.
Terza di sei figli, perde la madre nel 1821 a causa di un cancro. Qualche anno dopo, insieme alle sue due sorelle viene iscritta alla Clergy Daughter's School di Cowan Bridge, una scuola per figlie di ecclesiastici. A causa delle spaventose condizioni igieniche dell'istituto e a causa dell'insufficienza del vitto, due delle sue sorelle perdono la vita e la salute di Emily e Charlotte ne risente significativamente.
Nel suo romanzo, Jane Eyre, Charlotte ricostruisce parte della sua vita, includendo anche l'istituto che le ha portato via le sorelle.
In seguito, per alcuni anni, Charlotte presta servizio come governante presso alcune famiglie e nel 1842 si reca a Bruxelles insieme a Emily per studiare il francese. A Bruxelles conoscerà Constantin Heger, il Mr Rochester del suo più celebre romanzo.
Nel 1844 torna in Inghilterra dove pubblicherà i suoi romanzi inizialmente sotto il nome di Currer Bell. Si spegne il 31 marzo del 1855. Il professore è il suo primo romanzo ma è stato pubblicato postumo nel 1857.

domenica 23 settembre 2012

Meme Liebester Blog 2 la vendetta

D'accordo, d'accordo, sono davvero una pessima blogger. Non so nemmeno quanto tempo è passato dal mio ultimo post... e non voglio saperlo. Non so cosa è successo. So solo che, a un certo punto, mi sono ritrovata al 23 settembre. Così, senza nemmeno rendermene conto.
Da qualche parte, qualche tempo fa, avevo dedicato un post a questo "premio-meme" che mi era stato Argonauta Xeno per avermi nominata! ^^
assegnato. Qualcuno (un seguace da poco acquisito) non mi conosce ancora molto bene e quindi ha deciso che potrei essere considerata una personalità adorabile. Aspettate che mi conosca bene e cambierà idea xD No, dai, scherzo. Grazie a Salomon Xeno del blog
Proprio come la scorsa volta dovrò prima tediarvi con 11 incredibili, segretissime, scomode verità e poi rispondere alle 11 domande che mi ha posto il gentile e adorabile Salomon.
Pronti? Ecco le mie 11 verità (che spero di non avervi già svelato da qualche parte):

1) Dipendo dal caffè. Ma non perché la caffeina mi abbia causato una dipendenza, è colpa solo ed esclusivamente del suo sapore. Mi piace così tanto che lo berrei in continuazione e, quando posso, prendo sempre qualcosa al caffè: gelato al caffè (Coppa del Nonno: a me!), cioccolatini ripieni di caffè (no Pocket Coffee, il caffè lo bevo amaro e il Pocket Coffee è troppo dolce per i miei gusti), biscotti al caffè, torte al caffè...
2) Mi capita spesso di piangere perché mi immedesimo troppo nelle persone, nelle situazioni. Se cadi, ti fai male e piangi è probabile che pianga anche io solo guardandoti. Bello, certo, essere così empatici... riesci senza dubbio a cogliere le sfumature di ogni cosa, di ogni momento (anche altrui) e a fare tua qualunque esperienza, sia bella che brutta. Però, vi assicuro, è anche un orribile difetto. Prendo certe tranvate (a Roma dicesi tranvata una botta fortissima, ma spesso la si intende in senso figurato. La tranvata (figurata) si prende in campo sentimentale, in quei casi in cui si sta davvero molto male) che non avete nemmeno idea. E poi, insomma, mi vergogno anche un po' di commuovermi con qualunque cosa.
3) Sono innamorata dell'amore. Lo so che è una cosa stupida e immatura e che l'amore come quello di Jane Eyre e Mr. Rochester non esiste, lo so perfettamente che l'amore non dura per sempre e che poi, dopo anni di convinvenza e/o matrimonio e/o semplicemente fidanzamento, il rapporto cambia ed è tutto diverso e si trasforma in affetto e non ci saranno più le farfalle allo stomaco e io non arrossirò più se lui mi guarderà e non mi verrà più la pelle d'oca se mi sposterà i capelli dietro l'orecchio... E però a me piace pensare che un giorno (credo nel duemilamai) troverò qualcuno che guarderò sempre con gli occhi a cuoricino, a cui vorrò bene come si vuole bene nei libri e nei film. Questo, credo fermamente, è il motivo per cui sono ancora sola. E lo sono sempre stata. Perché non sono realista, ma vivo nel mio mondo, nel mondo di Nereia, dove tutto va come piace a me.
4) Ebbene sì, nella scomodissima, scandalosa, assurda verità precedente avete capito bene: sono single da 27 anni.
5) Tendo sempre a sminuire me e il mio operato. E quando qualcuno mi incoraggia o mi fa dei complimenti penso sempre di non meritarli. Questo, certamente, arricchisce la mia cartella clinica e, insieme al sintomo del mondo immaginario, temo che mi faccia apparire con seri disturbi mentali agli occhi di chi mi legge.

giovedì 6 settembre 2012

Confessioni di una coprecarywriter #5

Come quasi tutti i miei post, ormai, anche questo prende vita mentre mi trovo in agenzia. È passato più di un mese dal mio ultimo post e sono successe alcune cose. Non troppe perché la mia vita non è mai stata movimentata. Sebbene essere una blogger abbia un certo fascino (almeno così dicono), in realtà la mia vita è più o meno uguale alla vita di una persona qualunque, forse anche un po' più ripetitiva e noiosa di quanto si immagini. Posso assicurarvi che la vita di una blogger... ok, no, diciamo la vita di questa blogger è esattamente identica alla vostra. La mattina mi alzo, faccio colazione, prendo qualche litro di caffè, sorseggio il caffè davanti al pc facendo sempre lo stesso giro: Twitter, aNobii, posta elettronica personale (entrambe le caselle), posta elettronica del blog, posta elettronica del lavoro (così, che non si sa mai). Intanto il caffè è finito, la mia giornata si è subito trasformata in una giornata migliore grazie a qualche tweet di due o tre persone che stimo veramente, probabilmente qualche libro è stato aggiunto alla mia lista desideri e ho ricevuto qualche mail di spam. Inizio di giornata normale, proprio come la vostra. L'unica cosa che mi differenzia dalle persone normali è l'orario in cui pranzo: ore 12.15 circa, perché poi devo prepararmi per venire qui. Quindi, prima che mi perdessi tra mille inutili considerazioni, stavo giustappunto dicendo che sono successe delle cose, ma non troppe, perché la mia vita è una vita normale. Mi riferisco, chiaramente, anche a dei cambiamenti avvenuti all'interno dell'agenzia.
Innanzi tutto è arrivato il nuovo copy, che io considero il supplente di Claudio, anche se non è corretto. Lui non è il mio supervisore, è semplicemente un senior che però, per il momento, è l'unica persona dalla quale posso veramente imparare. In due giorni e in due viaggi in metro mi ha detto più cose lui di quelle che ho appreso leggendo mille manuali di scrittura creativa e non.
Mi piace, come persona e come copy. Mi piace perché, con sé, ha portato una ventata di novità, buon umore, positività. Mi piace perché sorride. Mi piace perché è spontaneo. E mi piace perché sa fare bene il suo lavoro. Credo di poter apprendere tanto da lui, anche a livello umano. Mi piacciono le persone che danno molto, che trasmettono qualcosa anche solo stando in silenzio. E lui lo fa.

martedì 4 settembre 2012

Recensione: d.flies

La recensione che segue riguarda un libro autopubblicato da una ragazza, Diletta Fabiani, acquistabile su Amazon in formato ebook e su Lulu.com in formato cartaceo. Poiché si tratta di un libro autopubblicato e quindi completamente privo di una qualunque forma di editing è stato parecchio difficile recensirlo. Il libro, per quanto valido possa essere, non sarà mai paragonabile a un lavoro revisionato e pubblicato da una casa editrice. Il metro di giudizio utilizzato, quindi, è leggermente diverso. 

Autore: Diletta Fabiani
Titolo: d.flies
Prezzo: 0,93 €
Editore: Amazon
Pagine: 195
Il mio voto: 3 segnalibri e mezzo

Trama

Le cose non sono più state le stesse da quando June è morto. Il gruppo si è sciolto ed Airon si è ritirato nella sua casa in riva al mare, a condurre una vita fatta di giornate vuote e notti ripetitive. Finchè una sera non incontra in un locale Ken Taira, un giovane cantante che gira il mondo con la sua chitarra. Chi è? Perché assomiglia così tanto a June? E che cambiamenti può portare questo incontro nella vita di Airon? 
La mia recensione

Considerate tutte le attenuanti del caso...

Un inizio interessante, una parte centrale un po' zoppicante e un lieto fine fanno di questo romanzo un esordio che potrei definire niente male. 
La storia narrata è molto semplice, quasi lineare, senza colpi di scena o avvenimenti che tengono il lettore incollato alle pagine. Questo, però, non necessariamente costituisce un difetto. Ho letto diversi romanzi, di scrittori differenti, che seguivano una trama lineare e non per questo si sono rivelate poi letture banali o poco piacevoli. L'intreccio al quale Diletta dà vita è interessante perché le relazioni interpersonali di amicizia, nel caso specifico amicizia che si potrebbe definire "secolare", fanno da protagoniste. I personaggi, infatti, sono sì Airon, Ren, Nun, Sada, June e Taira ma, in realtà, la vera protagonista è il sentimento di amore che li unisce. Un amore fraterno, uno di quei legami profondi e ben saldi che, raramente, si incontrano nella vita. E, quando si incontrano, rimangono forti per sempre, resistendo alle avversità, alle distanze, alle morti.
Airon, Ren, Nun, Sada e June si conoscono da sempre e, insieme, fondano un gruppo musicale, i d.flies, ottenendo uno strepitoso successo. Successo che, però, con sé porta anche una disgrazia. Una sera, subito dopo una festa, June perde la vita in un incidente stradale e, da quel momento, le sorti del gruppo cambiano. L'amicizia che univa gli altri componenti del gruppo, infatti, viene meno, si sgretola. Cambiano i rapporti umani e, con essi, cambiano anche le vite degli altri ragazzi, prendendo strade diverse.

lunedì 3 settembre 2012

In libreria

Titolo: La cugina americana
Autore: Francesca Segal
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 340
Prezzo: 17,50 €
Data di pubblicazione:  30 Agosto 2012

Trama

Hampstead Garden, nordovest di Londra, è il quartiere della buona borghesia ebraica, ricca, istruita, liberal, solidale: tutti conoscono tutti, tutti frequentano tutti, tutti sono pronti a soccorrere chiunque si trovi in difficoltà. Adam e Rachel si conoscono da sempre, si amano dall'adolescenza, e stanno per fidanzarsi. La comunità segue l'evolversi della relazione da quando è nata, tutti aspettano il matrimonio, i figli. Tutto va come dovrebbe andare fino a quando, da New York, città di liberi costumi e strane usanze, arriva Ellie, la cugina di Rachel: bellissima, fragile, dolce, infelice, anticonformista. Ellie è una sopravvissuta, come tanti dei membri anziani della comunità: non ai campi di concentramento, ma alla morte della madre in un attentato terroristico in Israele, e alla conseguente decisione del padre di vagare per il mondo portando la piccola con sé. Tra Adam ed Ellie è amore al primo sguardo. Entrambi resistono, si evitano, si cercano, irresistibilmente attratti e irrimediabilmente divisi. Fino a quando Adam, avvocato nello studio del padre di Rachel, viene incaricato di risolvere la situazione incresciosa, pericolosa, che Ellie si è lasciata alle spalle a New York. I due sono costretti a incontrarsi, per lavoro, fino a quando una malattia di Ziva, la nonna di Ellie e Rachel, fornisce ai due innamorati impossibili l'occasione di infrangere le regole.

L'autrice

Francesca Segal è nata a Londra nel 1980. Ha studiato a Oxford e Harvard prima di dedicarsi alla carriera di scrittrice. Collabora come giornalista per diverse testate, tra le quali The Daily Telegraph e il Financial Times Magazine.
La cugina americana è il suo primo romanzo. Questo il suo sito internet: http://www.francescasegal.com/Francescas_Website/Home/Home.html.