sabato 7 settembre 2013

Recap Women Challenge 2013 #2


Sì, sì, lo so. Sono in ritardo con tutti i recap e i post e le letture e le challenge. Avete ragione, sono una pessima blogger. Ma posso recuperare e recupererò. Queste lente e inutili giornate di settembre dovrò pur impiegarle in qualcosa che non sia adorare David Tennant (per chi non lo sapesse è il mio Doctor Who preferito, ecco) fino allo sturbo, no? Quindi, tra un film e l'altro (sì, guardo più film da quando sono disoccupata), tra una serie tv e l'altra e tra un libro e l'altro aggiorno anche il blog.
Diversi i libri scritti da donne letti ultimamente. Il motivo per cui avevo creato il recap era appunto non concentrare tutto in un unico post, ma si sa... Io sono così, sconclusionata. Per cui ecco il primo di una serie di recap con i quali vi ammorberò nei giorni seguenti. Sì, perché li suddivido, ovvio. Altrimenti vien fuori un post lungo qualche km.

La morte del cuore di Elizabeth Bowen.

Primo romanzo della Bowen che leggo, anche se in verità avrei voluto leggere prima L'ultimo settembre. Scritto con maestria, linguaggio ricercato e attento, racconta di una ragazza, Portia, e della sua vita come ospite di una famiglia dell'upper class inglese. Un personaggio strano quello di Portia, delle volte mi ha davvero fatta infuriare. Mi veniva da urlarle di svegliarsi, di reagire. Un romanzo forse più sull'ipocrisia umana che sulla giovinezza di un'innocente ragazzina. Un romanzo che fa arrabbiare, eccome se fa arrabbiare. Però, diamine, che stile, che traduzione. Da leggere solo se fortemente motivati.


 Il diario delle fate di Jane Yolen e Midori Snyde.

Se lo avete acquistato regalatelo a qualcuna delle vostre cugine per un compleanno improvvisato. O vendetelo su ebay, non so, scambiatelo su aNobii. Se non lo avete acquistato... Non lo acquistate.
Un libercolo che non merita la vostra attenzione, davvero. Il cambio del punto di vista a ogni capitolo (5 punti di vista differenti!) spazientirebbe anche un monaco tibetano. Tralasciabile, sia come romanzo che come urban fantasy. E anche come mero ammasso di carta. Niente di entusiasmante. Ne ho già dimenticato metà, ciò vuol dire che non resta proprio nulla una volta terminata la lettura. Ah, il titolo non c'entra un fico secco con la storia. Giusto per dire.

La bottega dei desideri di Karen Weinreb.

Ok, vi dico solo che questo libro si è aggiudicato la seconda puntata di Francamente me ne infischio. Qualcosa vorrà pur dire, no? Ne ho parlato abbondantemente allora, non gli dedicherò altro spazio. Diciamo che me ne infischio una seconda volta, suvvia. E infischiatevene pure voi! xD
E poi notavo adesso che gli unici due libri di cui nel 2013 era meglio infischiarsene sono entrambi Garzanti... C'è forse da meditare?!


L'accademia dei vampiri di Richelle Mead.

Iniziato perché ne avevo sentito parlare davvero moltissimo sia su Goodreads che su Twitter. Alcune scrittrici, addirittura, hanno copiato le idee e l'ambientazione della Mead. La quale, comunque, in realtà non si discosta poi molto dall'idea di base che regge tutti i romanzi di Harry Potter. Adesso, non che la Mead abbia copiato dalla Rowling, affatto. Però diciamo che si è lasciata ispirare, almeno per ciò che concerne la scuola, la preparazione degli studenti, la famiglia di potenti brutti e cattivi. Comunque non è brutto, eh. Anzi, mi è discretamente piaciuto. Non mi ha entusiasmata, ma credo dipenda dalla mia età di partenza (coff, coff). Ho anche il secondo volume in libreria (strapagato, maledetta Rizzoli! Per queste oscene copertine e tutti gli errori di cui sono zeppi i libri pure 18 euro me li fai pagare? Maledetta, che tu sia maledetta! Gli altri me li leggo in lingua, tzè), lo leggerò al più presto. Anche se tanto ormai avete capito che "al più presto" non è esattamente un'unità di misura valida per me.

Il prossimo recap lo farò a breve, giuro. Anche perché altrimenti perdo il conto di quanti romanzi scritti da donne ho letto. Voi? A quanti state?

3 commenti:

  1. Che girone sfortunato... tra libri brutti e insignificanti non c'è che l'imbarazzo della scelta.
    Io è un po' che guardo con intenzione "L'accademia dei vampiri", ma l'"intenzione" non si è ancora tradotta in "azione". Sarà perché pure io ormai sono fuori target d'età, o forse per quelle copertine francamente scoraggianti...

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    1. Le copertine davvero sono di un mostruoso senza eguali. Certo, anche quelle americane fanno abbastanza schifo. Ci vedrei bene una serie tv in stile The vampire diaries, non so se rendo l'idea. Ecco, più che il primo volume di una serie di romanzi sembra la prima parte di una scenografia. Una serie tv verrebbe proprio bene, sìsì.

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    2. Beh, infatti stanno preparando il film tratto dalla serie e il primo teaser trailer è già tutto un (pessimo) programma:
      http://thereadingcorner-sere.blogspot.it/2013/08/teaser-trailer-di-vampire-accademy.html

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