lunedì 19 maggio 2014

Salone del libro, Non sono Sòle, selfie mancato e tante idiozie

Quindi, vi pensavate di avermi persa. Invece no, ovviamente. Non vi libererete mai di me! Ho iniziato da poco a lavorare di nuovo e sono tornata ad avere i non-orari che avevo quando facevo la copywriter. In pubblicità è così: sai quando varchi la porta dell'ufficio la mattina e non sai quando te ne andrai, se te ne andrai. Sto ideando un modo, però, per poter fare tutto in 24 ore: sport (mi tocca riprenderlo, il decadimento è alle porte e pure i tanto temuti "enta"), spesa, lavoro, giro di blog, letture e questo blog. Ho gia incluso la spesa nella mia settimana tipo che mi sembrava una delle cose più urgenti da inserire, avrei potuto morire di fame altrimenti. Sì, perché io e la mia famiglia abbiamo menu decisamente diversi e, in più, devo prepararmi il pranzo da portare al lavoro. Io mangio tutta roba un po' così, come dire, "strana": latte d'avena, farro, orzo, pane di segale, cereali integrali e cose così e mi rendo conto che mia madre non può stare anche dietro a me e alle mie fisse per le cose strane (come le chiama lei). L'alimentazione "strana" fa parte di quel processo che mi porta a contrastare il decadimento, lo stesso processo che includerebbe lo sport (che inizierò a praticare domani mattina prima di recarmi in ufficio).

Da domani cerco di inserire anche tutto il resto, così tornerete a leggermi con più frequenza. Contenti? Forse no xD Non so ancora bene come farò, probabilmente devo solo imparare a gestire meglio il sabato e la domenica. Mumble mumble. Si accettano suggerimenti per far durare le ore circa 80 minuti.
Ho talmente tante cose da raccontarvi che forse questa pausa pranzo non sarà lunga abbastanza, ma vabbè, ci provo.
Dunque, il Salone. Esperienza bella, come l'anno scorso. Mi piace il Salone, che ci posso fare? Sebbene ci siano delle cose che non mi convincono abbastanza, tra cui la praticamente totale assenza di sconti da parte delle case editrici e il caldo africano che accompagna le passeggiate tra gli stand. Allora, organizzatori, vogliamo fare qualcosa per evitare che io rischi lo svenimento ogni volta che visito il Lingotto? Possibile che si debba venire in canottiera? Nella pubblicità metteteci una foto di una tizia in bikini che legge sdraiata su una stuoia vicino allo stand Neri Pozza la prossima volta, così uno sa già che aria si respira al Salone e viene munito di braccioli, cubetti di ghiaccio e una bottiglia di mojito sotto l'ascella.
Detto ciò, gli sconti. Tasto dolente, di cui ha già parlato la cara Leggy. Le big, ovviamente, non li fanno ché è disdicevole. Le non big, in linea di massima, qualche sconto lo applicano ma non più del 15%. A volte, in preda a un attacco di euforia non giustificato, praticano il 20. Non tutte eh, la Beat aveva il 20% su tutti i volumi, Codice edizioni applicava addirittura il 30. Adesso, io non sono quel tipo di persona che se non c'è uno sconto il libro non lo compra, per carità. Voi lo sapete, lo sanno ancor meglio le mie tasche bucate, io se voglio un libro me lo compro comunque, non è certo il prezzo a fermarmi. Però, capite, abito a Roma e non ho bisogno di comprare i libri al Salone.

lunedì 5 maggio 2014

Riassunto del mese, Salone, incontri libreschi e blablabla

E quindi, eccomi qua. Ho finito, da un pezzo ormai, di leggere il primo volume del nostro amico Martin. Il primo in italiano (numero pagine tipo 400) lo avevo già letto poi, per diversi motivi che non sto qui a spiegarvi, non ho letto il secondo volume (che, in inglese, è ancora il primo. Ricordiamolo perché è bene ricordarlo). Poi ho comprato il volumone e, dato che pesa un quintale e mezzo e io sono fine e raffinata e i libri non li voglio mica rovinati negli angoli, l'ho letto nel periodo in cui sono stata a casa malata. E l'ho foderato comunque, perché le copertine nere sono belle eh, ma le ditate ci si mette un attimo a lasciarle lì impresse come foto ricordo.
Non credo di essere in grado di recensirlo, accadono troppe cose, il tomo è importante. Insomma, vi dico solo che mi è piaciuto (come era ovvio) e che ho cominciato a vedere la serie tv, dalla quale mi ero tenuta alla larga appositamente, e vabbè. Dunque, già Daenerys mi piaceva nel libro, poi l'ho vista nella serie e non so, anche se quelle sopracciglia non le donano in particolar modo, trovo che comunque l'attrice sia più o meno come me la immaginavo. Per il resto, odio profondo per Joffrey e quella bestia da soma di Sansa e credo che non avrebbero potuto prendere attori migliori. Joffrey sembra una rana e ha lo sguardo e le labbra da persona schifata dal mondo perché si crede superiore (proprio come il personaggio del libro) e Sansa ha lo sguardo idiota e, infatti, è idiota. Tanto amore invece per Jon Snow, anche se me lo ero immaginato diverso, non so nemmeno io come ma diverso.
Comunque, ho iniziato Le correzioni di Franzen per il gruppo di lettura organizzato da Start from Scratch e anche se sono all'inizio... Mi piace. Avevo già letto Libertà che, sebbene abbia ricevuto millemila critica, a me era piaciuto molto. Forse perché ero "nuova" a Franzen e non potevo fare il confronto con Le correzioni (di cui tutti parlano fin troppo bene) e un suo lavoro considerato mediocre. Quindi va da sé che se ho adorato un lavoro mediocre, immaginate cosa potrà succedere con quello che viene definito il suo capolavoro. 
Comunque, sono un po' in ritardo con la prima tappa del Gruppo di lettura, ma non mi preoccupo perché avrò ben quattro ore di treno giovedì per poter recuperare. Sì, ebbene sì, giovedì parto per andare al Salone Internazionale del Libro di Torino. Dopo la prima esperienza dello scorso anno (di cui vi avevo parlato qui) ho deciso che sarà un appuntamento fisso, o almeno ci provo a farlo rimanere tale. Quest'anno incontrerò anche personalità libresche (i blogger) e non vedo l'ora. Sì be', spero non rimangano delusi del vedere che in fondo sono una persona normale e forse anche un po' cretina (anche se, secondo me, la cretineria dalla quale sono affetta si percepisce anche solo attraverso i post). Non vedo l'ora di fare una foto con tutti i blogger e, anche se questa cosa fa un po' nerd sfigata, a me piace un sacco.