Buongiorno!
Oggi stavo per non scrivere questo post perché, gente, sarà che c'è il 2 giugno di mezzo, ma non esce praticamente nulla di interessevole in libreria. Non vi sembra una sorta di ingiustizia?
A me sì. Comunque, a parte questa cattivissima notizia sui libri in uscita, ne ho anche una buona: questa settimana riuscirò a pubblicare In my bookshelf e sarà la puntata più lunga del secolo dato che include due mesi. Aiuto.
Per il resto, le letture procedono disastrose come sempre, ma ho quasi terminato un libro – evento che mi sembra giusto festeggiare. In realtà durante questa settimana avrò un po' più di tempo da dedicare ai libri e alle serie tv, quindi prevedo grandissimi progressi.
Per il resto è tutto ok, ieri ho avuto la conferma che c'era davvero un motivo per il quale non commentavo mai status e video di gente con un tot di fan su Facebook e il motivo è che il moralizzatore è sempre appostato dietro l'angolo: attende che tu faccia una battuta, che lui non coglie, e giù a moralizzare con aggressività. Gente, relax, è Facebook eh. Non capisco perché si agitano per le idiozie. Ma c'avete una vita? Ecco, vivetevela. Andate a pascolare il cane, a giocare con le foglie, a farvi una birra al parchetto, guardate Uomini e Donne se proprio volete esperire un calo di intelligenza, ma state calmi ché la pressione alta fa un sacco di danni eh, ve lo dico.
Comunque basta, oggi per riprendermi dallo shock andrò al Libraccio, così calmo l'odio per il genere umano. Ma, e dico ma, prima di mandare 98765 mail per lavoro e poi decidermi a lanciarmi nella città, vediamo le due insulse cose in uscita questa settimana.
Questo non è il nuovo numero di Moda Vilona (tipo Postal Market) con la collezione per il prossimo inverno svedese, no. Questa è la copertina di un libro che no, gente, no, non ha a che fare con gli alieni di Roswell e l'Area 51. E no, non è neanche un libro che racconta i terribili esperimenti sugli esseri umani giovani ma con la ricrescita grigia (??).
Certo, vista così mi fa subito pensare a una trama mista tra Stephen King de L'incendiaria e X-files, però trattasi ovviamente di un'opinione strettamente personale. Che in questo caso potrebbe pure essere considerata oggettiva però eh.
Silence è un ebook – purtroppo non sarà al momento disponibile in cartaceo – che tratta un argomento assolutamente originale: la nostra amica, che ha contemporaneamente 20 e 70 anni, ha smesso di parlare quando ne aveva 5. Il motivo non si sa, ma da quel giorno lei si esprime a gesti, dice la scheda.
A gesti? Cioè come io mi esprimo quando vado in un posto di cui non conosco la lingua? Fateme capì, questa non parla da quando ha 5 anni – quindi, di fatto, ha parlato per pochissimo tempo – e i genitori non le insegnano neanche la lingua dei segni? No, a gesti? Come avrebbe fatto Mowgli? Ma uno psicoterapeuta che facciamo, lo chiamiamo? Sta cosa dei gesti veramente mi fa incazzare. Ve la immaginate una conversazione a tavola con questa tizia qui? Che a gesti vi dice che il broccolo le fa schifo e invece la cicoria è più buona? Mi auguro sia almeno brava a Pictonary, sennò solo coi gesti campa cavallo...
Comunque, non so cosa davvero mi disturba di questa copertina. C'è qualcosa che non va: sarà il Times New Roman senza profondità, senza ombre? Sarà la faccia inquietante di lei? Sarà lo sfondo smarmellato? Sarà l'uccello finto in alto a sinistra? Perché è finto, giusto? Cioè, non faceva originariamente parte della foto. A me sembra disegnato appositamente lì, senza alcun senso, tra l'altro. Non so, ragà, c'è questa cosa per la quale io guardo la tipa e penso che la morte è vicina. Non lo so perché. Me farò tranquillizzare da mia madre, a gesti però.
Ho una domanda esistenziale. Giuro, è davvero importante. M'è venuta in mente non appena ho visto questa fantastica copertina. Anzi, ne ho due, ma la prima è la più importante. Pronti? Pronti.
Ma chi cazzo è Irene Cao? E, soprattutto, perché dal cognome io me la immaginavo brasiliana o portoghese e poi scopro che è de Pordenone e che, magari, il posto più esotico che ha visto nella vita è Milano Marittima?
La vedo ovunque, pure al Libraccio tra i libri a 3 euro, c'è una pioggia di Ti vedo, Ti guardo, Ti annuso, Ti voglio, Ti sento, Pronto? Spostate che nun pija...
Me so' persa il momento in cui è diventata famosa. Cioè, il balzo in avanti dallo "scrivo robbette poporno pe l'amiche" ad "autrice di successo da 600.000 copie" (ma poi 'ndo? In Italia ci stanno davvero più di 600.000 lettori? Siamo sicuri?).
Ma non perdiamoci in quisquilie, ho un'altra domanda importante, forse più importante di quella di prima. Ora, voi lo sapete che io parlo sempre dopo aver fatto le prove, normalmente in bagno. E quindi, ci ho provato a mettermi i capelli in faccia e la domanda è: ma alla tizia non viene da starnutire? Perché, ragà, a me dopo i primi due secondi mi prudeva tutto, ho cominciato a starnutire, per non parlare poi della scomodità della cosa perché, volente o nolente, i capelli fanno sudare. Capite? Quindi alla fine ce li avevo tutti appiccicati in faccia e niente, il risultato era tutto fuorché che erotico.
La scheda comunque ci tiene a dirci che Bianca, la protagonista, normalmente non si benda coi capelli – per fortuna, sennò sputava in faccia agli amanti a ogni starnuto – ma vive con Sebastiano, l'amore della sua vita. Per lui ha rinunciato a un sacco di cose, una carriera promettente, la conquista del mondo, la manicure tutte le settimane, i peli superflui in abbondanza, ma a lui sembra non fregargliene proprio un fico secco perché zànzànzàn: la tradisce. Quindi lei piuttosto che evirarlo con un pezzo di vetro e chiamare un divorzista che l'avrebbe aiutata a lasciarlo sul lastrico, decide di partire alla volta dell'isola dove sua madre se spaccava de canne quando era giovane. Arriva lì e scopre la nuova dimensione del sesso che la libera dal passato. Io boh, vabbè. Ma il divorzista, magari bono, non era meglio? E comunque fattele pure te due canne, magari la smetti di metterti i capelli in faccia.
Per questa puntata è tutto, vi auguro una settimana di uccelli finti appositamente disegnati sui vostri selfie, e un sacco di gesti per farvi passare il sale dal vicino. Al prossimo lunedì!