lunedì 17 ottobre 2016

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 17/23 ottobre


Buongiorno miei prediletti!
È finalmente lunedì (incredibile come passa il tempo) e io devo ancora capire quando e come tornare qui sopra a parlarvi di libri. Ma possiamo farcela, possiamo farcela. Forse il periodo del cactus e la poca voglia di leggere qualsiasi cosa sia più lunga del tempo di cottura dei maccheroni volge al termine, e quindi che magari torno presto a parlarvi di libercoli. 
Ricordiamoci che venerdì sono ospite nel simpatico blog di Clacca, quindi ecco via, ricordatevi così mi leggete anche lì (dovessi mancarvi). E poi, in ultimo, sappiate che sto lavorando per voi e inaugurerò una nuova rubrica tra qualche giorno, diversa da 5 is megl che one (che se vi siete persi siete proprio delle brutte persone). 
Adesso, però, basta coi convenevoli, andiamo subito a vedere che cosa possiamo trovare in libreria che raga, davvero, c'ho una voglia matta di presentarvi lammèrda di questa settimana. Invero oggi dovrei anche fare i compiti e invece stiamo tutti qui allegramente a trastullarci. 

E niente, dreamology. Che è pure difficile da pronunciare (bene eh, no all'italiana),  dreamology. Come fa a esse un successo del passaparola, co' sto titolo, è uno di quegli enigmi che manco l'amico nostro Enricone Ruggeri c'ha potuto fà una puntata de Mistero. 
La copertina non sarebbe manco tanto mal fatta, se non fosse per la sua concezione. Cioè, ormai siamo ben oltre il concetto di fascetta, la frase della fascetta la imprimiamo direttamente sulla copertina. E siamo anche ben oltre il semplice gioco di filtri, considerando che il cappello della tizia pare finto, che ne so, de plastica. Il taglio della foto, se proprio vogliamo entrare nel dettaglio, non è manco tutto sto granché. Cioè, va bene tutto, vanno bene i faccioni in copertina, vanno bene le ragazze pseudo bone, vanno bene anche le posture innaturali (che so' tutte cose che ormai vanno talmente tanto di moda che se fai una copertina normale capace che in libreria non te caga nessuno), ma le braccia almeno gliele vogliamo lasciare? Che è sta cosa che se non stai attento pensi che sia una tipa bona, probabilmente addormentata in piedi – ao', non tutti so' portati per gli after di electro-vermut –, e senza braccia? Me fa impressione 'sta cosa. Oltre ad avere lo shatush peggio riuscito della storia, ma questo è un discorso delicato ché io non so' parrucchiera e non me intendo, ma comunque me pare che lo shatush fosse già fuori moda non appena diventato di moda. E se non lo era faceva bene a esserlo, dato che spesso c'avevi risultati che manco le detenute a Rebibbia se tingono i capelli così male. Adesso, comunque, sicuro lo è. Ivano, il mio parrucchiere a Roma, non lo fa più da almeno un anno e lui sì che se ne intende, mica come me. Parlavo dello shatush e m'ero scordata dell'importanza della trama! La scheda ci dice che Alice non va spesso dal parrucchiere però immagina di avere un fidanzato che ama alla follia. Fidanzato che NON esiste. Però, piuttosto che essere ricoverata nell'ospedale psichiatrico più vicino, Alice vive una vita normale fino a quando non incontra proprio lui, Max, nella vita reale! Però il vero Max è diverso dal Max che vive solo nella testa di Alice. Questa è la storia d'amore di due psicopatici, ci metto la mano sul fuoco.

Dici, si potrà mai rovinare un quadro di Da Vinci? Dici, no perché, cacchio, è Da Vinci. Difficile rovinare una cosa così bella. È come dire, che ne so, si può rendere una copertina Newton Compton bella? No che non si può, è Newton Compton. Eh, e invece ce l'abbiamo fatta a rovinare Da Vinci. Io raga, fino a oggi, credevo che non fosse possibile rendere una cosa molto bella molto molto molto brutta. E invece, ao', me so' dovuta ricredere. D'altronde, così come non puoi rendere bella una copertina Newton Compton, puoi rendere brutta una cosa bellissima. Me pare che fili come ragionamento. E in redazione, quel giorno, il grafico deve essersi proprio impegnato tanto, perché non ci sono altre spiegazioni.
Ha messo gli avanzi della carta del regalo che gli aveva fatto la nonna Giacomina per il compleanno (magari era un set da mezzopunto, sapete no, quelle cose che devi ricoprire col mezzopunto una bella scena di caccia del '700) sopra a un'immagine della Monna Lisa e tadà: la cagata è servita.
Mi piace molto la cura con cui la carta del regalo da parte di nonna Giacomina è stata posta sull'immagine di quella poraccia della Monna Lisa, mi piace soprattutto il gioco praticamente inesistente delle ombre e il completo disinteresse per la tridimensionalità e la profondità. Perché mica è cosa da tutti eh, esse così poco bravi con Photoshop. Perché, cacchio, provateci voi. Io c'ho provato a modificà qualche immagine e succede che Photoshop te mette un sacco di livelli de gniente che poi te non riesci a toglie, ma non è che aggiungi cose. Se c'hai molta fortuna, non riesci manco a cambià il colore de una porzione dell'immagine neanche seguendo il tutorial su youtube (che è quello che succede sempre a me). Ma comunque, pare che sia un grande thriller e anche un thriller geniale questo, almeno lo dice la scheda (e anche la copertina già infascettata). E comunque decidetevi: o grande o geniale. Succede che L'ultima cena di Da Vinci viene distrutta, un gruppo di fotomodelle viene rapito e seviziato e quando riappaiono sono tutte sfigurate in volto. Nel frattempo, nel mondo un virus informatico distrugge tutto tutto tutto ma proprio tutto, pure l'immagine mia nella fotocamera del bancomat su Avenida Diagonal dove ho prelevato ieri. TUTTO. Poi arriva una scienziata, alla quale hanno rapito la figlia, che fa luce sul mistero: è stata la Monna Lisa. Ed era pure lei che ha usato il mio bancomat ieri. 'Sta mignotta.

Questa potrebbe essere la vera storia del fratello magro di Gambadilegno, il famoso fratello senza faccia, non so se ne avete mai sentito parlare. 
Questo è un guerriero, gente: un tale che dietro c'ha un'esplosione nucleare, i pantaloni più corti da un lato e una gamba veramente secca. Oltre che alla tipica mancanza della faccia. Che, non lo sai che i guerrieri delle battaglie sulle montagne di Dio non c'hanno la faccia ma hanno, al suo posto, na cosa confusa e tutta nera? 
Eh, sapevatelo gente, sapevatelo ché io manco lo sapevo e adesso lo so. E comunque sta cosa che il suo polpaccio sia grande quanto il mio polso mi disturba un poco, fa aumentare i miei già non esattamente pochi complessi sulla fisicità. 
Cioè uno ha un polpaccio grosso quanto il mio polso. E fa il guerriero. Quindi io con le gambe che me ritrovo che faccio? L'elefante a Halloween? Basta per favore eh, non ci voglio manco pensare ché mi vengono le manie poi. 
La scheda ci dice che è un grande romanzo storico, avventuroso, eroico, epico e potente, senza precedenti. Mettiamoceli due aggettivi che cinque non sono abbastanza. 
Vedete, quando Lucilla e Claudio mi hanno insegnato a fare la copywriter, mi hanno spiegato questa cosa per la quale gli aggettivi uno di seguito a l'altro sarebbe meglio se non fossero più di tre. Per questioni di leggibilità, chiaramente. E niente, insomma, da Newton Compton c'hanno problemi pure coi responsabili dei contenuti. Saranno amici o parenti dei grafici. O magari so' i grafici stessi che si improvvisano copy. La trama non è interessante: narra la storia di questo tizio con la gamba secca, e probabilmente che non arriva a pesà 50 kg, che va in viaggio per recuperare l'arca di Noè. Se c'ha quelle gambe c'ha pure le braccia di un ragazzino di 12 anni, 'ndo vai a recuperà l'Arca? Ma stattene nella grotta con la guerra nucleare, dai retta a me, che tanto co' quelle braccine manco riusciresti ad arrampicarti sull'arca. Ma poi arrivi pure tardi, stai già nel 1898, che pezzi vuoi ancora trovà dell'Arca?


Per questo lunedì è tutto, purtroppo. Vi auguro un libro pieno di elenchi di aggettivi e la Monna Lisa come amica! Al prossimo lunedì, abbraccioni.

6 commenti:

  1. Madonna santa.
    Comunque Dreamology, che copertina a parte pare sia carino, ha la trama identica e precisa a Hugo & Rose, della E/O!

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    1. Non l'ho letto, sai? Avevo il terrore fosse una scemenza.

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  2. Ok, stanotte mi sognerò Monna Lisa che mi cracca il bancomat e guerrieri affamati che mi rosicchiano i malleoli. Cavoli Nereia, mancano ancora due settimane ad Halloween! ;-)

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    1. Occhio a Monna Lisa eh, te frega il bancomat in un attimo.

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  3. L'hanno fatta brutta la cover perché, da dicitura, "le belle apparenze ingannano". E' coerente.

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