lunedì 28 novembre 2016

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 28 novembre – 4 dicembre



E siamo tutti di nuovo qui, di ritorno dalla mia pausa di una settimana che mi è stata più o meno utile. Certo, è stata la settimana più breve della mia vita e ho dovuto anche lavorare sabato – pure che non avrei dovuto – e manco solo fino all'1, come speravo, ma fino alle 17,30. Il mio weekend di riposo, quindi, è durato un solo giorno. E dire che io tra sabato e domenica avrei voluto fare un sacco di cose, tra cui scrivere la prima puntata di una nuova rubrica ma... Niente. Vediamo se stasera, di ritorno dalla scuola e dopo aver fatto la spesa mi restano ancora le forze per scrivere.
È quasi dicembre, ormai, e si vede dal numero delle uscite in libreria: poche, perché le case editrici faranno il botto intorno al 15/20 dicembre, così da assicurarsi le montagnette di libri de merda all'ingresso di ogni libreria. Per questa settimana, quindi, abbiamo solo due uscite. Mi dispiace moltissimo, ma l'editoria è un mondo brutto e cattivo, non prendetevela con me.
Comunque, sono felice di comunicarvi che il blocco del lettore è andato via del tutto e che ho ripreso a leggere. Certo, se non fossi stanca morta leggerei più di un paio di pagine prima di crollare, ma confido molto nelle prossime settimane. Credo. Basta però parlare di me e della mia inutile vita da espatriata, parliamo dell'italica editoria e delle uscite meritevoli di questa settimana!


Voi lo sapete, qui il lunedì non si parla solo di romance. Certo, è più probabile che una copertina oscena appartenga a un libro osceno, ma come nel mondo normale esistono le eccezioni che confermano la regola... Anche in editoria funziona allo stesso modo. Ecco perché abbiamo il nonno di Hugh Grant e un travestito nei panni di Meryl Streep che si sono prestati per la copertina di Florence. Copertina che, a prima vista, sembrerebbe appena uscita dai Gialli Mondadori del 1990. Esatto, sì, quelli che uscivano in edicola e che erano a dir poco terrificanti in quanto a grafica. Ma erano pur sempre gli anni '90, gli anni delle spalline, delle giacche da donna blu elettrico, dei bananoni ai capelli e delle frangette cotonate.
Eppure mi dispiace che si sia scelto di far posare il nonno di Hugh Grant e il signor travestito per questa foto, perché il libro non meritava di certo questo trattamento. Poi, ovvio, qualcosa da ridire ce l'ho pure su questa raccapricciante fascetta giallo men at work, che violenta terribilmente la mia retina (oltre a non essere neanche lo stesso giallo utilizzato per il titolo). Inutile soffermarsi a chiedersi il perché di un copia-incolla così poraccio per un libro che costa la bellezza di 18,50 euro... Delle volte Piemme fa di queste cose inspiegabili, inspiegabili soprattutto per chi è invece dotato di raziocinio. Lo sfondo in bianco e nero è semplicemente mostruoso se associato ai due ritagliati male da uno speciale tratto da Donna Moderna. La scheda ci dice che questa è la storia di Florence, la soprano più stonata del mondo, che si esibisce in concerto a New York, nel 1944. E, guardate, non fosse per la copertina da incubo, io questo libro lo avrei probabilmente comprato. Peccato che non sia proprio tutta colpa di Piemme, dato che i due falsi attori qui accanto sono stati presi in prestito (MALE) dalla copertina originale che fa ribrezzo quasi quanto quella italiana e che potete ammirare qui. Oh, che ve devo dì, si vede che Maryl Streep e Hugh Grant, quelli veri, dopo aver girato il film non c'avevano voglia di prestarsi a uno shooting fotografico.

Che c'avrà da ride 'sta tizia in copricostume io non me lo so spiegare. Una che cammina e se sganascia, da sola, sicuro tanto bene non sta. Magari ride della povertà grafica del poster di Benji e Fede (che io devo ancora capì che fanno nella vita pe' campà), o magari ride del fatto che ha il piede destro numero 48 e l'altro solo un misero 41, va' a sapè. 
Non lo troverei divertente, fossi in lei, e certamente non lo metterei in mostra con una ciavatta a infradito. Ma io so' io e la gente che se sganascia camminando non è me, me pare piuttosto evidente.
Io guardate, veramente, non so in che modo esprimere la mia preoccupazione circa la deriva che il mondo dell'editoria – e della grafica editoriale – stia prendendo. 
A parte la mia ignoranza sulla vita di questi Benji e Fede (e pure su 'sta Sharon, ma uno con un nome normale lo mettiamo per favore? Sharon, Benji, ma che è? Me pare un cartone animato a me), ma perché sembrano appena usciti dai Bee Hive? Perché nel 2016 sono vestiti come Mirko e Satomi nel 1985? Che cosa mi sono persa? Una si assenta una settimana dal mondo dell'internet e delle uscite editoriali e si ritrova libri di questo tipo. Ma poi chi l'ha scritto sto libro? Perché da qui pare che l'abbia scritto solo Sharon, ma la scheda non è d'accordo. Vabbè, fossero stati in tre a scriverlo, dovrebbe avere una trama almeno accettabile, dici, no? No. Nadia ha 17 anni e per le vacanze di fine scuola va a casa del cugino Marco al mare. E dici, sticazzi? No, perché così, di punto in bianco, due star famose (che so' 'sti Benji e Fede), vanno a vivere con lei. E uno diventa un amico, mentre l'altro invece c'ha gli occhi azzurri e quindi lei si innamora. Ma non cederà come fanno tutte, nossignore. Eh? Cioè, fateme capì: perché in tutte le vacanze passate, cacchio ne so, a Margherita di Savoia, nella casa dove stavo io non è mai venuto a bussare alla porta con la valigia, che so io, Gianni Morandi? O anche, se vogliamo renderla internazionale, Robin Williams? No, al massimo suonava la madre della signora con cui eravamo amici, per offrirci un po' di sugo di seppioline o dei taralli fatti in casa. Che va bene eh, però, via... Vuoi mette il sugo di seppia con Benji e Fede?



Per questo lunedì è tutto, vi auguro una settimana piena di pasta al sugo di seppia e taralli al peperoncino fatti in casa. Mi raccomando: Baby I love you I wonder thing undone, Baby I need you, vorrei vederti ma tu...

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