mercoledì 25 gennaio 2017

Questione di incipit #17


Oggi voglio mostrarvi le prime pagine di un libro che, quando è uscito, non vedevo l'ora di acquistare. Un po' perché la casa editrice, CasaSirio, pubblica della roba che reputo davvero interessante, un po' perché mi piaceva un sacco la copertina e un po' perché – anzi, soprattutto perché – la trama mi sembrava qualcosa che mi chiamava distintamente. Nel senso che proprio sentivo il libro che diceva "Nereeeeeia, Nereeeeia, compraaaaami, compraaaami!". E infatti che è successo? Che l'ho comprato e me lo sono portato a Barcellona, insieme ad altri pochissimi eletti.
Grazie al Book Blogger Blabbering, che continua le sue gesta con l'iniziativa del l'Indie BBB Cafè, una sorta di Cafè Letterario in cui cercheremo di dare spazio all'editoria indipendente italiana, quasi ogni mese vi parlerò – in un modo o in un altro – di un libro di una casa editrice a me cara.
Il mese di gennaio è dedicato proprio a CasaSirio e, se volete conoscerla un po' meglio, vi lascio in fondo al post i link agli altri blogger che ne hanno parlato.
Intanto, bando alle ciance, vi mostro un po' le prime pagine di questo libro che ho quasi terminato e che mi piace moltissimo.

È il 1893 e siamo in Montana. I protagonisti di questa avventura western sono due fratelli in cerca di fortuna, Old e Big Red Amlingmeyer.
Old Red è silenzioso, intelligente e fanatico di Sherlock Holmes. Big Red, invece, ha una passione per l'alcool e le donne e, sebbene sia il più piccolo dei due, è comunque il più grosso. Giunti al ranch "Dollaro Barrato" per qualche mese di lavoro, dopo qualche giorno di duro lavoro, si imbattono nel cadavere dell’amministratore. Big Red prega il fratello, cercando di convincerlo a non ficcare il naso nella vicenda ma, quando anche uno dei loro compagni di lavoro viene ritrovato con una pallottola in testa, Old Red è sempre più convinto: deve risolvere il caso e, per farlo, sarà proprio il metodo deduttivo di Sherlock Holmes ad aiutarlo. 
Insomma: cowboy e omicidi da risolvere. Un mix che non poteva passare inosservato davanti ai miei miopi occhietti. 
E poi la copertina, la copertina! La state guardando? Guardatela meglio se non la vedete bene. Mi piace da matti. Per maggiori dettagli sul libro (e farvi un'idea sugli altri titoli in catalogo), potete leggere la scheda di Elementare, cowboy qui.

Nel West ci sono due cose dalle quali proprio non puoi scappare: la polvere e la morte. È come se danzassero insieme nel vento e non puoi mai sapere quando una folata leggera ti soffierà in faccia l'una o l'altra. Per questo, anche se sono ancora giovane, ho già messo gli occhi su ogni tipo di morte che vi può venire in mente. Ho visto uomini annegati, morti di freddo, fame o veleno, colpiti da proiettili o da pugnali, uomini impiccati, calpestati da buoi, trascinati da cavalli e morsi da serpenti, per non parlare poi del vasto assortimento di malattie, con le quali potrei riempire questo libro e un altro ancora. Quindi è un gran complimento se dico che i resti che trovammo il giorno dopo la terribile tempesta erano i più spaventosi che avessi mai visto. Non solo alcune centinaia di vacche dovevano aver ballato un valzer sopra a quel cadavere, ma i lupi della prateria si erano evidentemente fatti uno spuntino con il poco che non era rimasto attaccato agli zoccoli. I rimasugli si erano mescolati al fango e sembravano strisce di carne cruda in una ciotola di chili texano.   
– Io inizio a mettere insieme i pezzi – disse mio fratello smontando da cavallo. – Tu torna indietro e recupera un paio di badili.
Di solito quando Old Red prende a darmi ordini (fatto che si verifica solo un centinaio di volte al giorno) io gli rispondo male. Quella volta invece non lo ripagai con nessun tipo di impertinenza. Andare a recuperare degli attrezzi suonava dannatamente meglio che dividere dei resti umani dal terriccio.
Era una splendida mattina di primavera, di quelle che solo il Montana è capace di offrire, così fresca, silenziosa e assolata che era difficile credere che il cielo azzurro sulle nostre teste fosse lo stesso che ci aveva tormentato con tuoni e fulmini fino a poche ore prima. Mi gustai una piacevole cavalcata fino al ranch e ritorno, sfruttando al massimo quel raro momento di solitudine sotto il sole. Old Red e io lavoravamo al ranch "Dollaro Barrato" da quasi due mesi e quella era la prima volta che riuscivo a stare da solo senza dovermi chiudere in una latrina puzzolente. Certo, un uomo che conoscevo era appena morto nel modo peggiore che si possa immaginare, ma non potete biasimarmi per essermi goduto una bella giornata il più a lungo possibile. 
Avrei ricevuto la mia dose di orrore molto presto.
Al mio ritorno trovai Old Red immerso nella melma fino alle ginocchia. Quel corpo ormai non era molto più di un cerchio colorato nel fango, ma mio fratello stava cercando di dare forma umana al poco che rimaneva di carne e ossa. 
– Non è mica Humpty Dumpty – dissi, lanciandogli un badile vicino agli stivali. – Non lo puoi rimettere a posto.
Mio fratello non mosse un muscolo per prendere il badile. Si pulì le mani sui Levi's, si tolse lo Stetson e si passò le dita tra i cortissimi capelli rosso ciliegia. In un'altra occasione avrebbe messo su quella sua smorfia di vago e irritato disappunto, quella in cui sembra che non possa smettere di pensare a cosa sarebbe stato capace di fare se avesse avuto a disposizione i sei giorni in cui Dio ha fatto un pasticcio con questo mondo, ma stavolta no. Non sembrava né irritato né disgustato. Sembrava solo perplesso. – Non sono i suoi pezzi che sto cercando di rimettere insieme – rispose strofinandosi la nuca come se fosse la lampada magica che Aladdin usava per chiamare il genio.
– E questo cosa dovrebbe significare? – chiesi smontando da cavallo. 
– Cerco di capire come ha fatto a ridursi così.
– Be', ho l'impressione che le mucche ne sappiano qualcosa – dissi, poi ficcai velocemente il badile dentro quella fanghiglia molliccia. Se dovevo seppellire un corpo che sembrava frutto di un'esplosione in macelleria, volevo farlo il più in fretta possibile. 
– Non mi sembra ci siano altre soluzioni – continuai.
– A meno che ieri tu non abbia visto un branco di elefanti correre da queste parti.
Un giorno forse riuscirò a far ridere il mio fratellone. Peccato non fosse quello il giorno. 
– Mi sto solo chiedendo se qualcuno le abbia aiutate – disse. 
Smisi al volo di scavare. Ancora non lo sapevo, ma erano mesi che aspettavo quel momento. Fu come se mi avesse svegliato il fischio di un treno e un attimo dopo mi fossi reso conto di aver dormito sulle rotaie. 
– Maledizione, fratello – dissi. – Sei un cowboy, non un detective. 
Old Red non rispose a parole. Si limitò a voltarsi e a mostrarmi il sorrisetto furbo che gli spuntava sotto i baffi quando si sentiva particolarmente intelligente.
"Perché?" diceva il suo sorriso. "Non posso essere entrambi?" 

Qui di seguito, i link agli altri post che vi fanno un po' conoscere CasaSirio e il loro catalogo:

E io? Io torno martedì, per parlarvi meglio di questo libercolo tanto carino e piccino picciò – in verità, poi manco tanto piccino eh.

Nessun commento:

Posta un commento